Carolus Duran e il suo metodo, considerazioni finali.

Oggi continuiamo ad esaminare il modo di dipingere che veniva insegnato nell’atelier del famosissimo Carolus Duran, noto insegnante di John Singer Sargent.

Questa volta le informazioni ci sono pervenute grazie ad un articolo che fu pubblicato sulla rivista “The contemporary review” ad inizio secolo. Possiamo trovare delle coincidenze (come ci si aspettava) rispetto al metodo descritto da un alunno nel manuale della pittura di Collier, ma con ulteriori approfondimenti che ci aiutano a capire meglio alcuni passaggi che sono stati sorvolati in quella testimonianza.

La traduzione come tutte le altre è stata fatta da me, mi scuso se ci possono essere degli errori, ho cercato di essere il più fedele possibile.

DISEGNO

Disegnò (Carolus Duran) la testa sulla tela con il carboncino, e lo fissò prima di iniziare a dipingere; e questo disegno era interessante tanto quanto il quadro stesso. Di tutti i materiali conosciuti nel mondo dell’arte nessuno è meglio delle dita di un abile pittore per produrre effetti istantanei sfumando il carboncino. Neri di una profondità come il velluto potevano essere ottenuti in questo modo, e modellati sempre con le dita fino a più delicati mezzi-toni. Mi aspettavo di vedere il disegno prendere vita sotto il tocco del maestro, ma no. Man mano che il disegno procedeva e si riusciva a capirne il senso, diventava ovvio che Duran stava conservando tutti gli effetti per dopo, per la fase pittorica, di cui questo disegno , ne era solo la sua preparazione. Con la cura con cui un generale esplora il suo territorio prima della battaglia, Duran ha posizionato le sue masse e linee: cancellando occasionalmente, facendo modifiche e mantenendo la barretta di carboncino tra gli occhi e il modello (misuramento comparativo) per prendere le misure, cosi come erano soliti fare i principianti durante i loro primi disegni dai calchi in gesso. Una volta completato il disegno l’unica cosa ragguardevole era la sua straordinaria precisione: le linee sembravano essere persuase ad andare esattamente nei posti giusti.

Durante tutta la fase del disegno e della pittura non c’era bravura( con questo termine si intende virtuosismo, cioè quel modo di fare che fa sembrare le opere non finite, ma comunque precise e belle); niente era ragguardevole eccetto il suo semplice essere diretto e la sua fedeltà alla natura.

COLORI E MEDIUM

La sua tavolozza comprendeva questi colori:

  • bianco di piombo
  • giallo ocra: obiettava l’utilizzo di un qualsiasi altro giallo nel dipingere la pelle in un quadro, specialmente i cadmio o i chromo. La terra di siena naturale veniva vista come un colore inutile in questo atelier (molto simile all’ocra e quindi ottenibile).
  • Laque rose dorèe
  • Laque capucine
  • Laque garance foncèe : questi colori corrispondono approssimativamente a quello che noi chiamiamo alizarin crimson e madder lake.
  • Terra di siena bruciata
  • Verde smeraldo : aveva questi colori sulla sua tavolozza, me non li usava spesso.
  • Cobalto : lo usava molto
  • Blue minerale (credo blu oltremare): un blu forte non usato per dipingere la pelle.
  • Terra d’ombra naturale
  • Bruno di bruxelles : un colore molto utile, che non ha equivalenti in inglese. Sembra molto simile al bitume ma senza il suo difetto del non asciugare.
  • Nero d’avorio.

 

Usava due medium nei suoi lavori: il diluente che era solito usare era composto da olio di lino + trementina ( 50/50 ) e un po’ di siccativo. L’utilizzo di quest’ultimo era dovuto probabilmente alla rapidità con cui avrebbe dovuto eseguire questa testa. Malgrado lo abbia usato in questa dimostrazione, non credo che Duran fosse solito usarlo quando lavorava normalmente, in quanto i siccativi sono sia pericolosi per la salute e sia pericolosi per la stabilità del dipinto, in quanto lo rende molto incline a creare crepe.

PROCEDIMENTO PITTORICO

I primi tocchi andarono sulla parte più scura dell’intero soggetto, la parte in ombra dei capelli (questo credo per stabilire il punto più scuro sulla scala dei valori tonali da usare successivamente come termine di paragone per giudicare il chiaroscuro delle pennellate da inserire, si inizia con una certezza e la si usa per rendere “certo” tutto il quadro). Una volta inserito lo scuro dei capelli ha abbozzato le ombre sul viso usando il bruno di Bruxelles insieme al siccativo e poi inserito la massa dei capelli e il colore scuro dello sfondo fondendoli assieme.

Poi inserì il mezzo-tono generale, con la differenza che lui, dato che è il maestro e dato il tempo a disposizione  ha combinato in questa fase anche una seconda fase che di solito viene dopo ( probabilmente la stesura dei vari pezzi di colori a mo di mosaico)e questo mezzo-tono generale, man mano che lo spargeva, sembrava quasi impercettibilmente il modello esso stesso. Poi i colori e i valori tonali esatti delle ombre venivano inseriti nella preparazione bruna precedentemente dipinta. All’ultimo venivano le alte luci. Il processo includendo il disegno e il piccolo intervallo mentre il siccativo si asciugava è durato 35 minuti.

Poi Duran ci lasciò, dicendo che era troppo impegnato per dedicarci ancora altro tempo, aggiungendo anche che se lui avesse continuato, sarebbe stato più nella direzione di semplificare piuttosto che aggiungere ulteriori dettagli.

CONSIGLI DIRETTAMENTE DAL MAESTRO CAROLUS DURAN

Mezzo-tono era il motto dell’atelier di Carolus Duran: il mezzo tono generale che dava alla rappresentazione della figura l’unità e semplicità che si trova in natura. Una caratteristica degli insegnamenti di Carolus Duran è la frase, detta sempre con enfasi, che le alte luci non sono una cosa separata da questo mezzo-tono generale, ma soltanto una versione più chiara, differente in chiarezza  molto meno da quello che si è soliti pensare. Il risultato di questa parte di insegnamento sui lavori fatti nell’atelier e il loro sembrare molto più luminosi e higher key(approfondiremo questo concetto, in sintesi senza ombre pronunciate) dei lavori che si usava fare negli atelier. Il fatto che lo studente non debba fare molta differenza dalle alte luci e il mezzo-tono più chiaro, gli permette di dipingere quest’ultimo molto più brillante. E’ sorprendente per chiunque non avesse mai assistito ad una lezione di Carolus Duran, osservare lo spargere di questo mezzo-tono dappertutto e l’inserimento delle alte luci su questa base bagnata, possibilmente con quanta meno luce addizionale da questo mezzo-tono possibile, era sufficiente per riprodurre un’alta luce brillante. L’ensamble della figura era un espressione di cui era allo stesso modo affezionato: con questo termine si riferiva alla “morbidezza” e all’assenza di durezza(dei contorni) con cui la figura umana appariva per via della sua distanza (prospettiva aerea). Per questa ragione tutte le tinte usate per dipingere la figura, devono essere dipinte nei vari colori adiacenti e sfumati con essi (per fare transizioni morbide. Per la sfumatura credo si riferisca solo a dove i colori toccano tra loro niente di più, evitare la leccata), ogni forma di durezza portava Duran ad affermare “hai fatto un uomo di legno !”(chiaro riferimento alla fase “mosaico” descritta dalla testimonianza nel libro di Collier) . Un’altra cosa che Duran odiava, era l’esagerazione del colore locale, diceva di non mettere 36000 tinte che non si possono vedere se non con una eccessiva attenzione al dettaglio.

Il mezzo tono, con accenti vari, forte o luminoso; il segreto di un quadro risiede in questo. Guardo il modello e questa è la mia prima impressione –un piano vasto di luce sul petto, con un accento più brillante. Tutto il resto è nel mezzo-tono, con accenti di varia forza.

Questa è la prima impressione, che devi continuamente riproporti, e cercare di mantenere fino alla fine del tuo lavoro, indipendentemente da quanto lo lavori.

La testa generalmente è la parte più colorata del corpo.

È un dato di fatto ma non esagerarlo. Troverai, che, socchiudendo gli occhi c’è una differenza più nei valori tonali che nel colore. Semplificalo piuttosto che esagerare differenze di colore.

Quando inizi a dipingere, lascia fuori questioni le alte luci e guarda attentamente il mezzo-tono generale che caratterizza il modello e segna il suo temperamento individuale. Pensa a che tipo di uomo è. E’ alla ricerca delle 36000 differenze di colore e dettagli che ti portano a trascurare questo mezzo-tono generale. In natura lo si trova sempre se guardi con occhi freschi (credo si riferisce al fatto di fidarsi alla prima impressione per giudicare questo mezzo-tono generale).

Se guardi alla testa del tuo compagno di corso  dovresti essere in grado di trovare un mezzo-tono generale che funzioni per l’intera faccia, barba, tutto!.

Quando in natura  trovi delle luci che ti sembrano bianche pure, comparale sempre con qualcosa di realmente bianco e vedrai un enorme differenza.

Dipingere non consiste solo nella copia senza attivare il cervello come un mosaico di tutti i colori che vedi in natura pezzo dopo pezzo. Dipingere consiste in  una ragionata e diretta espressione di una singola fresca impressione sgombra da problemi. Bisogna togliere tutto ciò che non è essenziale. Bisogna sempre pensare alle relazioni tra le grandi masse.

Se in questo quadro guardo attentamente posso vedere qui una piccola differenza nel blu qua una nell’arancio e cosi via, ma non è cosi che si lavora. Devo socchiudere gli occhi e mischiare un grande mezzo-tono per tutta questa parte  ( evidentemente queste piccolo differenze, socchiudendo gli occhi Duran si era reso conto che erano dello stesso valore tonale della massa su cui risiedevano, quindi Duran diceva di dare conto alla massa e non a queste piccole differenze, le relazioni delle grandi masse non si violano).

Troverai questa ricerca per la grande unità e semplicità della natura nei grandi maestri del passato, soprattutto in Velasquez. riusciva a dire tutto con niente.

Mentre dipingi dal modello devi fare una traduzione. È sempre meglio semplificare che esagerare le accidentali variazioni di colore che trovi nel modello, perché se metti tante macchie di colore vicino distruggi l’unità con la quale il quadro deve essere riconosciuto quando visto in lontananza. Velasquez e io (Duran) non abbiamo sempre dipinto cosi disinvoltamente, viene tutto col tempo, per i primi tempi devi essere preciso.

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